Da Villa Opicina a Rijeka: in viaggio in mtb attraverso 3 nazioni

L’itinerario parte dalla stazione di Villa Opicina, sul Carso Triestino e raggiunge Basovizza. Da qui si raggiunge il confine Sloveno correndo per alcuni tratti sulla ciclabile Cottur.

Entrati in Slovenia, raggiungiamo il borgo di Presnica (Bresenza) e da qui il tracciato prosegue sull’altipiano per raggiungere Podgorje (Piedimonte del Taiano). Raggiungiamo quindi il confine con la Croazia: oggi la frontiera non è più sorvegliata, ma sono presenti i cancelli e il filo spinato, per impedire l’ingresso ai migranti che attraversando la Croazia tentano di raggiungere l’Europa.

Il primo villaggio Croato che raggiungiamo è Jelovice (Gelovizza) dove sostiamo nella locanda del paese per gustare le specialità tipiche, salumi di cervo e formaggi. Il borgo è noto anche per la produzione del carbone di legna, tradizione antica di questi luoghi.

Proseguiamo su strada asfaltata con pendenze medie del 5 %: solo in alcuni tratti troviamo brevi salite al 10% e raggiungiamo il punto più alto dell’intero itinerario dopo Vodice (Vodizza). Incontriamo il paesino di Male Mune dove una stele ricorda le atrocità dei nazisti che durante la seconda guerra mondiale bruciarono l’intero villaggio.

Immersi nei boschi dell’Istria scendiamo verso Seiane e una volta raggiunto Zvoneca si devia verso sud seguendo una bellissima strada che dopo il paese sale attraverso il bosco. Si comincia a respirare aria di macchia mediterranea e i profumi del timo e della salvia selvatica sono il preludio alla costa Adriatica. Quando la strada inizia a scendere vediamo da lontano il profilo del mare: alla nostra destra la costa orientale dell’Istria, di fronte l’isola di Cherso e alla nostra sinistra in lontananza la città di Rijeka (Fiume).

Prima di raggiungere Rijeka seguiamo le indicazioni per Opatija (Abbazia), bellissima località balneare, sviluppatasi durante l’Impero Austroungarico ed oggi rinomata città con locali e hotel di lusso.

La strada è trafficata e una volta raggiunto il centro ritorniamo verso Rijeka utilizzando la strada più vicina alla costa, sicuramente meno pericolosa.

Dopo 88 chilometri e 1.177 metri di dislivello raggiungiamo il centro di Rijeka: palazzi dell’epoca Austroungarica e Italiana contrastano con i “casermoni” che dominano la costa dalle alture. Sono l’eredità dell’epoca comunista, ma oggi la città sta lentamente ritrovando un aspetto più curato.

Nel grande edificio della stazione ferroviaria troviamo solo una piccola biglietteria aperta nel pomeriggio. Acquistiamo il biglietto del treno per ritornare a Villa Opicina: la signora delle ferrovie Croate è gentile e ci spiega come raggiungere il binario. Paghiamo 8 euro per il passeggero e 5 euro per la bicicletta.

Il viaggio di ritorno è entusiasmante: il treno è moderno, silenzioso e pulito. Nella stessa carrozza ci sono altri ciclisti che, come noi, hanno raggiunto la città Croata in bicicletta e ora rientrano a Trieste.

A Ilirska Bistrica salgono altri ciclisti italiani di ritorno da Lubiana. Il viaggio diventa quindi un’occasione per scambiare opinioni, dare e ricevere consigli su percorsi e servizi per il cicloturismo. Il treno è anche questo: un’opportunità per socializzare e far nascere nuove amicizie.

Il treno su cui abbiamo fatto ritorno in Italia è di proprietà delle Ferrovie Slovene ed è operato in collaborazione con le Ferrovie Croate. Il servizio sperimentale ferroviario ha preso avvio il 24 aprile 2024 come iniziativa pilota del Progetto SUSTANCE, coordinato dal Segretariato Esecutivo dell’Iniziativa Centro Europea e finanziato dal programma Interreg Central Europe. Il servizio sperimentale rientra nell’obiettivo generale di progetto di promuovere una migliore connessione delle aree periferiche e di confine con le aree urbane. Il servizio ferroviario sarà attivo ogni giorno fino al 30 settembre 2024.

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